Ora esamineremo i tipi di carezze e il proprio profilo delle carezze attraverso le 5 regole dell’economia delle carezze ideate da Claude Steiner.
Le carezze rappresentano il nutrimento psicologico con cui il bambino costruisce la propria concezione di sé, al pari del cibo che fornisce i mattoncini di cui sono costituite le cellule. E mentre il DNA cellulare è interno al nucleo della cellula, il DNA psicologico è relazionale, le informazioni circa se stesso vengono fornite dal rispecchiamento esterno ed elaborati da un sistema molto arcaico, dapprima sensoriale ed emotivo e solo successivamente cognitivo.
Vediamo più da vicino come sono fatti i mattoncini della nostra autostima.
Buona lettura e buon lavoro!

  • Non dare carezze quando ne hai da dare: questa regola ci porta a trattenere i riconoscimenti che vorremmo dare agli per timore di essere derisi o rifiutati;
  • Non chiedere carezze quando ne hai bisogno: questa regola ci porta a non chiedere per paura di essere considerati eccessivamente melensi, deboli o dipendenti dagli altri. Questa regola può creare un vero e proprio vuoto di riconoscimento dentro di noi accompagnata  dall’illusione di essere forti e di non averne bisogno (ma senza carezze non si sopravvive, nemmeno da adulti!).
  • Non accettare carezze se le vuoi: questa regola ci porta a rifiutare riconoscimenti e complimenti facendo finta di non sentire, svalutando il valore di ciò che ci viene detto (“ha un secondo fine“, “l’ha detto tanto per…“, “l’ha detto ma non lo pensa“, “l’ha detto ma è un familiare e non conta”, “l’ho chiesto perciò non essendo spontaneo non vale”, ecc.);
  • Non rifiutare carezze se non le vuoi: questo ci porta ad accettare carezze negative o di “plastica” anche quando non le vogliamo (accettare insulti, critiche ingiustificate, ecc.);
  • Non dare carezze a te stesso: questa regola è ciò che abbiamo ereditato da una cultura che condanna la vanità e l’elogio di sé (“non essere vanitoso”, “non fare la saputa”, “chi si loda si imbroda”, ecc.), confondendoli con un sano orgoglio di sé necessario per una buona autostima.

La prossima lezione vedremo come funziona il filtro delle carezze e come iniziare a mettere mattoncini diversi per costruire una sana autostima.